Enigma di un assassino (Italian Edition) by Claudio Ruggeri

autore:Claudio Ruggeri [Ruggeri, Claudio]
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 2012-06-04T22:00:00+00:00

Come ormai d'abitudine Germano convocò una piccola riunione nel suo ufficio a metà pomeriggio.

Toccò proprio a lui parlare per primo, in modo che potesse mettere i suoi collaboratori al corrente dei nuovi elementi, alcuni dei quali emersi quella stessa mattina.

“A questo punto non sono più sicuro che con l'auto funebre ci trasportasse cadaveri, almeno non nell'ultimo periodo”, l'Ispettore Parisi non fece altro che esprimere a parole ciò che tutti ormai sospettavano.

“Infatti no”, gli fece subito eco il Commissario “L'unica cosa che rimane da capire è se si fermasse in Svizzera oppure no, anche se io sono convinto di si”, non avvertendo nessun dissenso continuò.

“Ho cercato di approfondire la questione dei rebus, dei quali il vecchio sembrava esserne un maestro, ho scoperto che se li è fatti anche pubblicare da un suo amico che lavora per un giornale enigmistico...cercherò di rintracciarlo e di farmi dire qualcosa; Fiorini e Pennino...avrei qualcosa da chiedervi”.

“Dica pure Commissario”, risposero entrambe quasi all'unisono.

“Poche ore fa ho richiesto ufficialmente alla Guardia di Finanza informazioni sul Venturi, ma non su Franco bensì sul figlio Marco, vorrei che, senza mettere troppa pressione, seguiate la faccenda e, non appena il fascicolo è pronto, mi avvisiate”.

“Senz'altro”.

“Dimmi Angelo”.

“Se posso...in che genere di affari credi si sia ficcato Marco Venturi?”.

“Ancora non lo so, sappiamo però che era un giocatore d'azzardo, ed esistono due certezze riguardo questo tipo di vizio, una è che alla fine si perde sempre, l'altra è che si riescono a mettere insieme montagne di debiti”.

“Ho capito”.

“Di Girolamo...”.

“Si, dica”.

“L'indagine di Milano puoi metterla da parte, mi sono convinto che se vogliamo scoprire per cosa è stato usato quel pugnale è altrove che bisogna cercare”.

“Si Commissario, me ne sono convinto anch'io ormai”.

“Abbiamo un sacco di domande ed ancora nessuna risposta...”, esclamò con un filo d'amarezza il Commissario che, subito dopo e rivolgendosi ai presenti, provò a stilarne un elenco.

“Possiamo intuire che tutto ebbe inizio in quel Febbraio-Marzo del 2007, al massimo qualche mese prima, non sappiamo però chi abbia messo quel pugnale in quella bara, neanche cosa è stato fatto o chi sia stato ucciso con quell'arnese, inoltre non abbiamo la più pallida idea del perché il Venturi sia stato ucciso; per non parlare di un carro funebre che fa avanti ed indietro con la Svizzera e di un biglietto di cui non si conosce il destinatario, un bell'enigma perdio, il più intricato che quel Venturi sia mai riuscito a mettere in piedi...”.

Secondi di un silenzio capace di esprimere meglio di tante parole il disorientamento del Commissario, furono interrotti dall'Ispettore Di Girolamo.

“Però...bisogna anche aggiungere che è solo da pochi giorni che ci stiamo occupando di questo caso, non credo sia facile fare di meglio Commissario”.

“Hai ragione anche tu Di Girolamo...rimettiamoci a lavoro, nel frattempo cercherò di rintracciare l'amico di Venturi, quello che gli pubblicava i rebus”.

Dopo che tutti furono usciti Germano iniziò cercare la sua agenda personale all'interno delle mille tasche della sua giacca, una volta trovata scorse velocemente i suoi appunti alla ricerca di quel nome, o meglio, dell'unica parte di esso che Gianna ricordasse.

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